Te lo copio qui perché vorrei cancellare l'articolo. Ciao! =) --felis Boi ciaramiddà? 21:16, 8 August 2007 (UTC)Reply

                           I SASSARESI E IL TURPILOQUIO

In genere, il turpiloquio è esclusivo appannaggio della "società maschile" e si ritiene di pessimo gusto dire "certe parole" in presenza delle "signore". A Sassari le cose sono sempre andate in una direzione un po' diversa...

Le parolacce sono radicate nel linguaggio parlato un po' a tutti i livelli, non solo fra i giovani, non solo fra uomini e donne, ma per colorire discorsi o espressioni particolari, anche per radio, per televisione o sui giornali non è raro trovare parole che in altre realtà si riterrebero impronunciabili.

Due sono i tipi di "espressioni volgari" usate: la parolaccia e l'imprecazione.

La PAROLACCIA vera e propria ha il significato di un insulto contro una persona.

Tuttavia,a Sassari, il suo uso "abbastanza" frequente ha molto sminuito la sua violenza.

Valga per tutti l'esempio della tipica espressione, "figliolu di bagassa"(da figlio di madre ignota), in molti idiomi usata contro una persona per darle del "bastardo". Questa, che pure pronunciata con durezza è un'offesa abbastanza grave, ha in Sassarese una connotazione quasi affettuosa: infatti, per tradizione, i bambini figli di nessuno sono persone particolarmente furbe, abilissime nell'arte di arrangiarsi, dinamiche e scaltre, abituate come sono a lottare con la vita giorno per giorno. Per questo, non di rado, questa espressione viene rivolta a un amico furbo, che ha dimostrato la sua scaltrezza in qualche occasione speciale.

Non sarà così raro che un Sassarese coccoli affettuosamente il pargolo della sua migliore amica sussurandogli paroline dolci come "e beh ... bruttu figlioru di bagassa ....".

Altrettanto potrà capitare di sentire all'incontro di due Sassaresi dopo anni di lontananza " ... e beh...!! La bagassa di mamma doia ..... Già ti'nniscia la canna a ciammammi d'ogna tantu".

Nè si dovrà leggere malanimo nell'espressione "Ancu ti'nnesciani l'occi" rivolta ad un commensale cui sia sfuggito un banale ruttino ....

Così, logorate dall'uso continuo, molte parolaccie hanno perso il loro significato originario acquisendone decisamente un altro: "casino", per esempio, ha quasi sostituito il termine confusione, caos disordinato, perdendo il suo significato di "casa di tolleranza", "bordello". Ha dato tra l'altro numerosi derivati: fare casino, confondere le cose; incasinato, essere confuso; casinista, disordinato nel pensare o nell'agire. E' questa la vera genesi dell'espressione " ... vai a casino" che detta da un Sassarese sta in genere per "lascia perdere" o "non insistere oltre" o del cortese "a coddare a casino" ovvero : "la tua proposta non mi trova pienamente d'accordo"

L'IMPRECAZIONE, ovvero la parolaccia usata solo per esprimere il proprio disappunto, o anche impiegata come intercalare, senza voler offendere nessuno e senza più nessun vero significato letterale, se non quello di esprimere rabbia, sorpresa, gioia, dolore e comunque un'emozione forte.

I forestieri spesso accusano il sassarese di usare l'intercalare "cazzo" con una certa frequenza, anche se un attento studio filologico semantico evidenzia un utilizzo poco più che sporadico: a) "cazz" in apertura di discorso (cfr il "well" anglosassone o il "bueno" degli spagnoli). b) "cazz" come virgola c) "cazzu diauru" come punto e virgola d) "cazzo" come punto esclamativo.

D'altronde, si giustificherebbe un Sassarese "in ciabi" di questo tipo di parolaccia abbiamo esempi perfino in tedesco, in cui la parola Scheisse! non ha alcun valore semantico se non quello di mostrare la propria rabbia, corrispondente al francese "merde!", privo di qualunque riferimento sessuale. Cazz....

Naturalmente per lo straniero, che a Sassari ha presto l'occasione di conoscere varie forme di turpiloquio, è consigliabile un apprendimento esclusivamente passivo di questo, perché difficilmente (a meno di non soggiornare lungamente in città) potrà imparare a dosare con esattezza la maggiore o minore gravità di determinate parolacce e l'opportunità di proferirle senza rischiare una brutta figura o una reazione anche vivace dell'interlocutore. (mai apostrofare un Sassarese con i luoghi comuni "impiccababbu" o "magnacaula" pena vederlo "partire di testa" ovvero eseguire la "manovra Zidane").

Insomma, a Sassari esiste un "uso aristocratico" del turpiloquio (per esempio nei salotti bene) e anche un uso "intellettuale", per cui certe parole sono proferite quasi con affettazione.

Qualche esempio tratto dal quotidiano aiuterà il "profano" a capire meglio:

"Vai e iscimminni tuttu gantu da la perra manna di li cuglioni; figlioru di bagassa. Cazzu !!" (Ma va là, va là, va là !!)

"E beh.... e chissu cabu di cazzu di to maridddu, non z'è giuntu ???" (Ad un party molto chic: padrona di casa ricevendo un'amica)

e la lista potrebbe continuare a lungo...

SASSARI  

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Sassari è la seconda città in Sardegna per abitanti (circa I20000), politica e importanza. Si trova a nord, su un largo tavolato calcareo, e la sua economia si basa principalmente sul settore terziario. Questa zona è stata abitata sin dal Neolitico, ed era piuttosto popolata anche durante l’epoca romana, quando la colonia di Turris Libisonis (Porto Torres) era al culmine della sua importanza; ma è nel 1131 che il nome di Sassari compare per la prima volta in un registro ufficiale. La città fu fondata dagli abitanti di Turris Libisonis, che cercavano riparo dalle incursioni barbariche. All’inizio del Duecento, sotto l’amministrazione dei giudici di Torres, Sassari conobbe un periodo di rapido sviluppo, e divenne punto di riferimento per i contatti con Genova e con la penisola italiana. Passò poi nelle mani dei pisani e, dopo la battaglia di Meloria, in quelle di Genova; in questi anni vennero emanati gli Statuti cittadini. La città continuò a crescere anche sotto il dominio aragonese, mentre, nel 1527, fu conquistata, per un breve periodo, da una spedizione francese. Nel Diciottesimo secolo passò sotto la giurisdizione austriaca, fino al 1720, quando, con i Savoia, entrò a far parte del Regno Sardo-Piemontese. Dal 1793 al 1802 è stata centro delle rivolte antifeudali. Nel 1855, a causa di un’epidemia di colera, le mura della città vennero abbattute.



Celebri sono le facoltà di Medicina e Giurispridenza della città di Sassari, alle quali giungono studenti da tutta l'Italia e dall'estero.

Vichipèdia:Prugettu edit

ciao, ho appena creato nuove voci sulla Sicilia, e ho pure creato un WikiProgetto per creare voci sulla Sicilia in lingua sassarese.. potete correggere se ho fatto qualche errore :) --SurdusVII (talk) 18:55, 5 March 2015 (UTC)Reply

Una turtha pai te! edit

  Undì sei, Gaiamaddalena? Poi turrà?

Saruddu! Gràtzie pa lu tóiu trabàgliu i' la Vichipedìa sassaresa!!!

Parò, nò ti veggu più inogghi. :-(

Si leggi kisthu, poi turrà a cuntribuì? PA PIAZÉRI!!!

Éiu soru fabeddu un poggareddu di sassaresu. Kisthu prugettu ha bisognu di te e di tutti li sassaresi!!! ;-)

Saruddi di cori e a kitzu! ^^

Jun Misugi (Germania)

Jun Misugi (talk) 14:22, 14 June 2019 (UTC)Reply

Cari vikicumpagni edit

Pa fabori, turremmu gràtzie a un'utenti ippiziari e 'na vikipediana isthraordhinària. Fimmeddi inkibi! Vi ringràtziu. --Jun Misugi (talk) 20:40, 9 May 2022 (UTC)Reply

Bon annu nobu, cara comuniddai! ... edit

... Bon prinzìpiu e bona fini! Annu nobu, vidda noba! E primma di tuttu: Pazi e saruddu!!!

Pudeddi liggì la bonavintura vosthra, clicchendi chisthu liammu:

-> https://www.sassarioggi.it/cronaca/oroscopo-2023-segno-per-segno-sassarese-1-gennaio-2023/

 
 

Cara Comuniddai: Turreddi a dalli più di visibiriddai a lu prugettu nosthru fendi clic, liggendi chiss'arthìcuru, cundibidèndilu, lassèndizi un votu o/e un cummentu. Pa fabori. Gràtzie. Jun Misugi (talk) 00:11, 5 January 2023 (UTC)Reply